La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa e confermato la condanna all’ergastolo per Masih Shahid, l’uomo che l’11 maggio 2021 ha ucciso il ventenne Mirko Farci e ferito gravemente la madre del ragazzo, Paola Piras, nella loro casa di Tortolì. La sentenza, che prevede anche sei mesi di isolamento diurno, chiude definitivamente un iter giudiziario segnato da profonda commozione e indignazione.
Mirko perse la vita mentre tentava di proteggere la madre dall’aggressione di Shahid, che si era introdotto nell’abitazione per vendicarsi dopo la fine della relazione con Paola. Il sacrificio del giovane e il dolore della sua famiglia hanno scosso l’intero Paese.
Di fronte alla conferma della condanna, la zia di Mirko, Stefania Piras, ha condiviso sui social un messaggio toccante, esprimendo il dolore della famiglia e sottolineando come nessuna sentenza potrà mai restituire la vita a Mirko:
*”Si festeggia il Natale, si festeggia il 1 dell’anno, si festeggia il diploma e si festeggiano i compleanni.
Si festeggia un nuovo impiego, si festeggia per un esame universitario.
Si festeggia per il matrimonio e per la nascita dei figli.
Si festeggia quando la nostra squadra del cuore vince, così come facevi tu, giovane ragazzo pieno di vitalità.
Nessun giudice, nessun tribunale, nessuna corte suprema di cassazione potrà ridarti la vita…
Oggi non abbiamo niente da festeggiare, così come non ne avevamo ieri e non ne avremo domani.
La data che aspettavamo è arrivata, sono stati giorni difficilissimi, mesi difficilissimi, anni difficilissimi.
Sapevamo che non sarebbe cambiato nulla, perlomeno per noi familiari, ma siamo andati avanti con la speranza che questo traguardo fosse da monito per altri, in questo mondo che giorno dopo giorno ci ricorda quanto si stia impoverendo dei veri valori.
Oggi qualcuno ci dice che possiamo mettere finalmente un punto.
Beh, non esiste punteggiatura quando viene strappata la vita ad un ragazzo.
Noi continueremo ad andare avanti, ognuno di noi con il proprio fardello pesantissimo da trascinare e con il proprio dolore da sopportare, a fare quotidianamente i conti con questo vuoto incolmabile, che è e sarà per sempre intollerabile.
Mirko, amore della diddy, ti abbiamo amato, ti amiamo e ti ameremo per sempre.
E che il tuo assassino sia affidato alla giustizia terrena e poi a quella divina e credo fortemente che saranno entrambe poco clementi.
Ergastolo confermato, che è sempre troppo poco…
Che si buttino pure le chiavi.”*
Parole che racchiudono il dolore incolmabile di chi ha perso un figlio, un nipote, un giovane pieno di vita che ha pagato con il sacrificio estremo il suo coraggio e il suo amore per la madre.
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