Un paese della Sardegna è noto come “sa bidda de is cogas”, la città delle streghe

Nel periodo dell'inquisizione sette di queste, furono condannate con l'accusa di praticare la stregoneria. In particolare accusate di aver causato la morte di alcuni bambini.
Il paese delle streghe: tra storia, leggenda e mistero
Non tutti lo sanno, ma nel cuore della Sardegna esiste un paese avvolto da un’aura di mistero, noto per il suo legame con antiche credenze popolari e affascinanti racconti tramandati di generazione in generazione. Villacidro, borgo situato nella parte sud-occidentale dell’isola, è conosciuto con un appellativo che incuriosisce e inquieta allo stesso tempo: “sa bidda de is cogas”, ovvero “il paese delle streghe”. Ma da dove nasce questo nome e quale storia si cela dietro questa affascinante denominazione?
Per comprenderne l’origine, bisogna addentrarsi nelle tradizioni più antiche della Sardegna, dove superstizioni e credenze popolari hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita quotidiana. Le cogas, secondo la leggenda, erano donne dotate di poteri sovrannaturali, capaci di compiere incantesimi e lanciare maledizioni. Nelle notti più buie si diceva che si trasformassero in esseri spettrali e che si introducessero nelle case per rubare il respiro ai neonati, un racconto che ha molte somiglianze con credenze diffuse anche in altre culture.
Le storie su queste figure leggendarie si sono diffuse a tal punto da lasciare un’impronta indelebile nella cultura locale. Gli abitanti di Villacidro, per proteggersi dai loro sortilegi, seguivano antichi rituali tramandati nel tempo: si diceva che per tenere lontane le cogas bastasse lasciare una scopa capovolta vicino all’ingresso di casa, oppure posizionare un filo rosso sulla culla dei neonati, due accorgimenti che, secondo la tradizione, impedivano alle streghe di avvicinarsi e fare del male.
Ma perché proprio Villacidro è stato identificato come il paese delle streghe? Alcuni storici ritengono che il motivo sia da ricercare in racconti medievali e nelle persecuzioni delle donne accusate di praticare la magia. Altri suggeriscono che il nome sia nato dalla fervida immaginazione popolare, amplificata dai numerosi racconti tramandati oralmente, in cui realtà e leggenda si intrecciano senza confini precisi.
Oggi, l’appellativo di “paese delle streghe” continua a sopravvivere nel folklore locale, diventando un elemento caratteristico della storia di Villacidro e un motivo di curiosità per chi visita questo affascinante angolo di Sardegna. Tra le sue strade antiche, le foreste avvolte dalla nebbia e le suggestive cascate che lo circondano, si respira ancora quell’atmosfera magica e misteriosa che rende questo paese unico e ricco di fascino.
Un appellativo che deriva dalle vicende del passato del centro del Medio Campidano, a partire dalle antiche pratiche della medicina popolare fatta del sapiente utilizzo di erbe ed elementi naturali legata anche al mondo magico-religioso. Conoscenze tramandate oralmente fra le generazioni, in particolare tra le donne.
Nel periodo dell’inquisizione sette di queste, furono condannate di praticare la stregoneria. In particolare accusate di aver causato la morte di alcuni bambini.
Sicuramente si trattava di “maistas de partu” – levatrici -, abili nel coadiuvare le donne nel parto, nell’uso dei medicamenti e il potere degli antichi “abrebus” – le parole proibite dei riti magici religiosi – .
Infatti non era raro che all’epoca fossero perseguitate queste donne, bastava un’accusa ingiustificata mossa da chiunque per portare una di queste davanti al giudice inquisitore.
In un’epoca nella quale la mortalità infantile era molto alta, erano rispettate e temute allo stesso tempo, quasi potessero avere un invisibile potere di vita o di morte sul nascituro.
Ma il timore e la superstizione de “is cogas” ha attecchito così tanto a Villacidro, tanto da costruire una chiesa campestre in onore di San Sisinnio, che la tradizione religiosa presenta come vincitore del diavolo tentatore e protettore della madre e del bambino dopo il parto. Insomma, l’ideale per contrastare le streghe e proteggere i neonati come i racconti orali arrivati fino a noi dimostrerebbero.
Il santo viene festeggiato ogni anno nel paese del Medio Campidano, la prima domenica di agosto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA